TRADIZIONI
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Le tradizioni e
il folklore delle popolazioni della Calabria testimoniano un
grande passato.
Infatti negli "usi e costumi calabresi", spiccano estremi storici e culturali di epoca anche molto remota,
fastosi sono i costumi femminili nei centri di lingua albanese e
grecanica, austeri ed essenziali quelli dei paesi montani.
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I più
significativi e originali esempi di tradizioni popolari calabresi si
registrono nei paesi più interni dove maggiormente lenta è stata
la prenetrazione di culture esterne e dominanti.
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Molte tradizioni
sono legati alla religione (Natale, Pasqua, feste patronali ecc.),
che per ogni evento vengono riproposti da secoli, riti,
manifestazioni e rappresentazioni di grande richiamo popolare. A
proposito della Pasqua in numerosi comuni vengono eseguite le sacre
rappresentazioni che coinvolgono l'intero paese, da citare la Pasqua
di Nocera Tirinese, in provincia di Catanzaro, dove ancora oggi
il Venerdì Santo, si può assistere alla rappresentazione dei
"flagellanti" o "vattienti", i quali si
martoriano le carni (gambe e braccie) fino a far scorrere il loro
sangue.
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Per quanto
attiene le feste religiose, in molti paesi sulla costa calabra le
processioni religiose (Immacolata, Annunziata) si svolgono in mare
con le barche.
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Anche il
carnevale in Calabria riveste una grande partecipazione
popolare, con vere e proprie recite e sfilate di antichi costumi e
usanze collegate alla tradizione pagana dei Greci e dei Romani.
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Degna di nota
sono le manifestazioni folkloristiche nei paesi di origine albanese,
dove le rappresentazioni ripercorrono l'esodo che queste popolazioni
hanno intrapreso secoli addietro e per l'eroe nazionale Scanderberg.
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A Spezzano
Albanese, vive è ancora la tradizione appunto albanese, nel dialetto, negli usi e costumi, il tutto molto evidente
sopratutto durante la pasqua ed i matrimoni accompagnati da danze e
canti popolari.
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Un'altra piccola minoranza linguistica, con
tradizioni e costumi propri si trova a Guardia Piemontese, fondato da gruppi di esuli piemontesi, venuti dalle valli Pellice e Angrogna, di religione valdese, intorno al 1200.
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Di notevole
interesse è l'area grecanica della Calabria ed è rappresentata dai comuni
di Roccaforte del Greco, Condofuri, Roghudi e sopratutto Bova
nel versante meriodionale dell'Aspromonte, in queste zone si parla
ancora il dialetto grecanico, interessanti rimangono le tradizioni e
i costumi.
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Poi ci sono le
credenze popolari come quella di credere al malocchio, e alla caduta
dell'olio per terra sia un segno negativo e tante altre credenze
popolari.
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Numerosi sono le
sagre dei prodotti tipici locali, tra i quali quella della 'Nduja di
Spilinga, della Cipolla Rossa di Tropea, dei funghi, del vino, della
castagne ecc.
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Si tratta
comunque, sempre, di manifestazioni corali i cui sentimenti, le
tradizioni e le radici culturali di tutto il popolo calabrese.
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